Franco Margola – Concerto breve

2,00

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Descrizione

Concertino breve di Franco Margola in Versione Didattica e Versione Didattica Interpretata. Disponibili sia in formato MP3 che WAV.

VADEMECUM

Come studiare con le tracce audio del pianoforte

Breve cenno storico sul Concerto breve per chitarra e archi DC 204 di Franco Margola

Il Concerto breve per chitarra e archi DC 204 viene completato nel 1975, anche se fu successivamente soggetto a revisioni e ampliamenti. È diviso in tre movimenti: Allegro giusto, Adagio e Allegro (Tempo I).

È una pagina che rifugge i contrasti bruschi, privilegiando linee morbide, sonorità antiche e un dialogo equilibrato tra gli strumenti nel segno di un’elegante spontaneità. Degno di particolare menzione il movimento centrale, sospeso tra meditazione e smarrimento estatico, avviluppato attorno ad un’idea melodica di seducente bellezza che scivola direttamente tra i guizzi elettrici e i colori vivaci del finale.

(dalle note di copertina del Cd di A. D’Alessandro “Franco Margola, l’opera didattica per chitarra e pianoforte” di Andrea Faini)

L’utilizzo della base di pianoforte

Le tracce sono due, una ha il metronomo durante tutta la registrazione, nominata “traccia didattica”, l’altra invece – “traccia interpretata” – ha il metronomo solo negli incipit, e l’accenno delle prime note della chitarra nell’Adagio (in partitura indicata dal numero 14) e l’Adagio (Cadenza) (in partitura numero 31).

Dunque, viste le sue peculiarità stilistiche e la sua stesura sul rigo pentagrammato, ho voluto che la registrazione della base fosse una sola traccia, all’interno delle quali i tre movimenti e le cadenze, prima del loro inizio, sono preceduti dal metronomo che, come si usa dire, “batte” due battute “fuori”.

Il Concerto breve vede la sua esecuzione intervallata tra l’Allegro giusto e Adagio (in partitura indicata dal numero 14), e l’Adagio e Allegro (I Tempo) (in partitura indicata dal numero 19).

All’inizio del Concerto breve la traccia della base vede il suo inizio con il metronomo con velocità “semiminima” 145 (ma le pulsazioni del metronomo evidenziano anche la suddivisione in crome, il tempo della prima battuta è ¾).

Giunti all’Adagio (in partitura indicata dal numero 14) la velocità metronomica è “semiminima” 58; come in precedenza il metronomo segnerà il tempo per due battute, l’obbiettivo è che l’esecuzione chitarristica si adatti alla base pianista simulando l’esecuzione dal vivo.

Lo studio e la pratica del Concerto breve proseguiranno, dunque, fino all’ultimo movimento dove il chitarrista ha bisogno di un’indicazione per suonare l’ultimo Adagio, (in partitura indicata dal numero 31) che poi lancia il finale Allegro (I Tempo).

Come sopra detto il metronomo detterà il tempo dell’Adagio, che corrisponderà a semiminima 58, con le due battute “fuori”, si rammenti che l’Adagio ha un inizio acefalo, con una pausa di semiminima sul tempo forte, insieme a una di croma, e poi nell’ultima suddivisione il “Sol” croma.

Quindi il metronomo segna il tempo di due battute “fuori”, oltre le pause della prima battuta di cui sopra.

 

Buono studio.

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